Jesolo – Mare d’inverno – 6/7 febbraio 2016

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Sabato 6 febbraio

Ritrovo alle ore 12.30 al parcheggio del supermercato COOPCA di San Giuseppe di Cassola, per partenza alle ore 12.45 con mezzi propri.
Durante il viaggio e la camminata non ci saranno pause per il pranzo, per cui vi invitiamo a farlo prima della partenza e portare uno snack/bevanda.
Ore 14.30 arrivo a Cavallino – Tre Porti al parcheggio del cimitero di via Saccagnana ed inizio camminata
Lunghezza 13,3  km – 20% sterrato
Ore 17.00 circa fine camminata 

Domenica 7 febbraio
Ore 9.00 partenza con l’autobus per il faro di Jesolo
Ore 9.30 inizio camminata
Lunghezza 12 km sulla spiaggia
Ore 12.30 circa fine camminata e pranzo
Ore 15.30 Fine dell’uscita e rientro libero a Bassano 

DESCRIZIONE DELL’USCITA

Per chi ama il contatto con la natura, questa zona costituisce un percorso di grande fascino, pieno di angoli nascosti e solitari, dove pittoreschi orti si alternano a barene e valli da pesca: un viaggio attraverso i borghi rurali lagunari di Treporti, Lio Piccolo e Saccagnana, alla scoperta di paesaggi insoliti e suggestivi che diventano dei luoghi privilegiati per osservare con discrezione la flora e la fauna lagunare.

Lungo il percorso lo sguardo sfugge verso i suggestivi orizzonti offerti dal paesaggio lagunare che si apre luminoso, all’improvviso, lasciando scorgere in lontananza le sagome delle vicine Torcello e Burano, e una sensazione di impotenza a chi, privo di un mezzo acqueo, è costretto a viaggiare sull’esigua lingua di terra. 
Dopo poco, dove la barena si allarga, compare lo sperduto borgo rinascimentale di Lio Piccolo, un luogo fuori dal tempo, simile a un paesaggio segreto e abbandonato, con la sua chiesetta seicentesca, davanti alla quale resiste un vecchio frutteto di giuggioli, la piazzetta su cui si affacciano poche case quasi tutte disabitate e il Palazzetto Boldù del XVII secolo.

Da qui si prosegue ancora un poco, inoltrandosi lungo gli argini delle Valli Paleazza, Olivata e Liona, dove, alla percezione di disordine e abbandono degli abitati fa da contrappunto la geometria delle peschiere e dei curatissimi orti “mazzuolati” (disposti su dossi per metterli al riparo dalla bora), dove l’aria e il suolo salmastro favoriscono la coltivazione di squisite primizie di stagione. 
Arrivando fino alla fine della striscia di terra, limite oltre al quale non è possibile procedere se non via acqua, è possibile scorgere di fronte Lio Maggiore, le paludi e le valli che si estendono a perdita d’occhio, immersi in un’atmosfera surreale fatta di suoni e profumi che giungono al visitatore immutati, come mille anni fa.

Queste valli costituiscono zone importantissime dal punto di vista faunistico, poiché svolgono un ruolo di valle-rifugio per le anatre nei periodi di burrasca, oltre ad essere un luogo ideale di nidificazione per diverse specie di uccelli tra cui il Cavaliere d’Italia, la rara Pettegola, il Gabbiano reale, il Fraticello, la Sterna e il Germano reale, che si possono osservare soprattutto in primavera. 

Abbigliamento e calzature adatte alle temperature della stagione, ricordando guanti e berretto ed anche un ricambio in caso di pioggia.
E’ obbligatorio, per quanti fanno uso di farmaci, di averli appresso anche durante la passeggiata.

INFORMAZIONI: Gianfranco 35 1311 770 – Donata 333 6794141