Ore 8.30 Ritrovo parcheggio di fianco al municipio di Romano D’Ezzelino, località Spin
Ore 9.00 arrivo a  liedolo
Ore 9.10 inizio camminata
Lunghezza 12 km interamente sterrato
Ore 12.30 circa fine camminata

Percorso  naturalistico  Immerso nella bellezza della campagna ai piedi del grappa , adatta a     e tutti  interamente sterrata .  durante tutto il percorso  a fare da cornice sara il monte grappa e le colline  che ci circondano . Attraverseremo l’oasi s.Daniele dove gli amanti della fotografia potranno sfogarsi  .

Storia

La nascita dell’OASI di SAN DANIELE
Un breve riassunto.
Prima dell’intervento dell’uomo la piana era attraversata da un sistema di modesti valloni, lambiti da corsi d’acqua e circondati da risorgive con bassi dossi e impercettibili elevazioni.
Dagli anni ’60 fino al 1984, l’area centrale dell’Oasi fu sfruttata come cava di argilla.
Questa era stata ricavata proprio in corrispondenza di alcune di quelle elevazioni. Dopo l’abbandono dell’attività estrattiva, l’area si presentava come una distesa desolata di fango e immondizie sparse ovunque, soffocata da grovigli di rovi.
Grazie ad alcune associazioni locali, fu ripulita e riportata al suo stato naturale.
Con gli anni le fosse, grazie al sottofondo impermeabile, diventarono dei piccoli specchi d’acqua dando rifugio ad alcune specie di anfibi e piccoli mammiferi mentre i fianchi si ripopolarono della loro originaria vegetazione.
Nel 1996 l’allora amministrazione comunale venne dichiarata “parco di interesse comunale” e venne inserita in un progetto di risanamento ambientale.
Ma nell’autunno del 1997 una minaccia si abbatté sulla popolazione: un consorzio di aziende specializzate nello smaltimento dei rifiuti, presentò alla Regione Veneto il progetto per la costruzione di un impianto di discarica per fanghi, catalogabili come rifiuti speciali.
L’amministrazione comunale e i cittadini, benché colti di sorpresa dalla notizia, dimostrarono una fortissima capacità reattiva e si mobilitarono per difendere il loro territorio, la loro identità e il loro futuro.
Il conflitto ambientale che ne scaturì, combattuto con numerose battaglie legali nei tribunali amministrativi e di fiaccolate, assemblee, proteste nelle sedi istituzionali e raccolte firme, si concluse nel giugno del 2003 quando il Consiglio di Stato accolse il ricorso del comune di San Zenone che ribadiva il “NO ALLA DISCARICA” già espresso dalla Regione Veneto.
Presente: grazie alle associazioni locali e ai cittadini sensibili all’ambiente l’Oasi ha ripreso la sua funzione ideale. Laghetti e percorsi naturalistici specifici permettono al visitatore di immergersi letteralmente in un mondo ideale a pochi passi da casa.Così facendo la cittadinanza stessa si è riappropriata di un lembo di terra che custodirà un pezzo di storia e un monito anche per le generazioni future.