Monte Asolone – Ciaspolata – Domenica 17 febbraio 2013

 Le foto di questa uscita sono su: 

Ore 08.45 ritrovo al parcheggio del supermercato ALI’ – San Vito  – Zona ex Madras – Bassano del Grappa
Ore 09.00 partenza per la località Lepre – Monte Grappa
Ore 09.45 circa inizio ciaspolata
Durata: 2.30 ore circa
Ore 12.30 termine della ciaspolata
Ore 13.00 Pranzo presso Trattoria ‘Al Lepre’
Dislivello totale: 350 mt

USCITA RISERVATA SOLO A QUANTI VERRANNO FORNITI DI CIASPOLE

BREVE DESCRIZIONE

Arriveremo a Lepre (1190 mt slm), da dove prenderemo all’altezza delle ex scuole del Lepre, la strada che si inoltra nella Val delle Saline e che si percorre fino al Monte Asolone (1520 mt slm).
Da qui proseguiremo per Col della Berretta (1448 mt slm, sentiero CAI n. 30) per poi scendere fino alla località Finestron (1250 mt slm), tutto il percorso è su sentiero battuto. Gli ultimi 10 minuti dal Finestron a Lepre saranno sulla strada asfaltata.
A piè pagina potrete trovare delle informazioni storiche sulla Valle delle Saline 

L’itinerario potrà subire delle variazioni di percorso e di tempo in base alle condizioni nivometriche che troveremo.

Al termine della ciaspolata ci sarà la possibilità di pranzare presso la trattoria ‘Al Lepre’, prenderemo le prenotazioni al momento della partenza da Bassano.

Abbigliamento adeguato sia alle temperature del periodo che alla situazione. consigliamo delle calzature leggermente più alte delle normali, ricambio sia di abbigliamento che di scarpe.

Bibite e snack per la pausa di metà mattino

Bastoncini a disposizione per chi ne fosse sprovvisto.

RACCOMANDIAMO A TUTTI DI VENIRE CON LE CIASPOLE GIA’ REGOLATE E PRONTE PER ESSERE INDOSSATE

OGNI PASSO CONTA!

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INFORMAZIONI STORICHE di Gianni Celi
www.ladomenicadivicenza.it

Il Comune di Cassola, unico completamente in pianura a vantare  territori piuttosto vasti nel Monte Grtappa. Già abbiamo avuto modo di presentare l’iniziativa portata avanti dal sindaco Silvia Pasinato e volta ad ottenere la medaglia al valor militare per i cruenti episodi bellici verificatisi in Val delle Saline, nella zona del combattutissimo Monte Asolone. Su quei momenti di tragedia, vissuti fra il tardo autunno del 1917 ed il tardo autunno del 1918, il Comune ha dato alla stampa una pubblicazione curata dai fratelli Alessandro e Marco Gheno, con il coordinamento editoriale di Lucio Zonta e la consulenza tecnica di Gianfranco Scotton, responsabile del servizio lavori pubblici. Ma quello che incuriosisce è capire come mai Cassola possieda ben 980 mila metri quadri di terreno in quella parte del Massiccio. Ne parliamo con l’architetto Scotton e veniamo così a scoprire che, oltre a Val delle Saline, Cassola possiede anche qualcosa come un milione e 600 mila metri quadri di territorio nella zona del Massiccio che, dalla Valbrenta, sale verso i Colli Alti fra San Marino di San Nazario e Cismon.
«Premetto che non sono uno storico – esordisce il dirigente del Comune di Cassola – ma mi sono documentato sulla realtà del nostro territorio. Nel Medioevo la pieve di Solagna aveva il controllo della riva sinistra del Brenta compreso Cassola. Quest’ultima località rappresentava il bosco degli abitanti di Pove ed una presenza di quel centro l’abbiamo ancora con degli Alberton che provengono proprio da Pove. I Comuni di Pove e di San Nazario sono figli di quello di Solagna, poi diventati autonomi. Probabilmente quando si sono staccati, le autorità di Cassola hanno preteso di avere delle proprietà ad uso civico sulla montagna».

«Va detto che Cassola non ha soltanto la parte di Val delle Saline sull’Asolone – spiega Scotton – ma ha anche 160 ettari nella parte alta di San Marino, in Valbrenta. La differenza fra il terreno dell’Asolone e quello in Valle è che il primo si può adibire a pascolo, mentre il secondo insiste su una zona particolarmente impervia. Quando San Nazario si è diviso da Solagna il territorio dei Colli Alti se l’è tenuto quasi tutto Solagna lasciando al primo soltanto la zona meno redditizia. Quei 160 ettari di roccia e bosco sono stati censiti anche dalla Regione come uso civico».

Di questa proprietà lontana dal Comune di appartenenza si sono accorti di recente alcuni abitanti di San Marino. Un olandese, che risiede a Padova, s’è innamorato della Valle ed ha acquistato uno dei caselli dismessi lungo la linea ferroviaria Bassano-Trento. Attigua alla costruzione c’è una serie di vecchi terrazzamenti all’interno dei quali esiste anche una vecchia calcara. Il cittadino olandese ha chiesto al Comune di Cassola l’uso di questa porzione di terreno per risistemare sia i muri a secco dei terrazzi, sia la calcara.

«Quando s’è saputa la notizia – afferma l’architetto Scotton – qualche abitante di San Marino è venuto a chiederci come mai abbiamo dato in uso quei terrazzi e noi abbiamo risposto che era stato, fino ad allora, l’unico che ce li aveva chiesti».

Interessante quindi questo spaccato di storia che l’avanzata del progresso aveva messo in cantina. Quel milione e 600 metri di territorio vallivo e montano, infatti, era stato utilizzato fino alla metà del secolo scorso quando i valligiani si dovevano industriare in tutti i modi per sopravvivere. Ecco allora che le parti meno scoscese venivano terrazzate per lavorarvi il tabacco o per coltivarle ad orto, mentre la zona più alta, fin dove cominciano le pareti rocciose che si alzano verso i Colli Alti, servivano per il taglio della legna da riscaldamento. Sono 160 ettari ormai di scarso valore commerciale, ma sicuramente di grande interesse storico, così come quei 98 ettari della Val Saline che il Comune dà in uso alla Malga Monte Asolone per il pascolo con la clausola che vengano effettuati interventi volti a bloccare l’avanzare del bosco.